“Respirare la passione per il mondo aeronautico” al Malignani ha fatto letteralmente spiccare il volo verso il futuro a migliaia di studenti.
Tra tanti ho il privilegio di citarne uno in particolare, una persona speciale che ha lasciato il segno in maniera indelebile portando l’orgoglio friulano in giro per il mondo e tutt’oggi lo rappresenta all’estero. Oggi ha condiviso con noi alcuni suoi ricordi del percorso vissuto proprio in questa scuola ormai più di vent’anni fa, Nicola Pecile.
Perito in Costruzioni Aeronautiche diplomato all’Istituto Arturo Malignani di Udine nel 1992, entrato all’Accademia Aeronautica, laureato in Scienze Aeronautiche e al rientro dopo aver frequentato alcune scuole di volo negli Stati Uniti, precisamente in Texas, assegnato come neo-pilota militare sul velivolo Tornado ADV nel ruolo della Difesa Aerea nazionale e NATO.
Nel 2001 selezionato per il Reparto sperimentale di volo dell’Aeronautica Militare di Pratica di Mare, dove ha lavorato per 10 anni in qualità di pilota collaudatore sperimentatore. Ha volato con oltre 156 tipi diversi di velivoli per più di 6.800 ore.
Ha conseguito una laurea di secondo livello in Ingegneria Astronautica presso l’Università La Sapienza di Roma.
Nel 2011, lascia l’Aeronautica Militare e inizia la sua avventura come collaudatore presso la National Test Pilot School di Mojave, in California, unica scuola civile del mondo occidentale dove viene formato il personale sperimentatore che poi può essere impiegato nelle prove di volo, sia in ambito militare che civile”. Oggi Nicola è collaudatore sperimentatore e pilota della Virgin Galactic negli Stati Uniti.
Ho avuto l’occasione di recente di intervistare Nicola che gentilmente ha risposto anche ad alcune domande relative agli splendidi anni trascorsi proprio al Malignani. E che ho l’onore di riportare qui di seguito.
Nicola, cosa ricordi in particolar modo degli anni trascorsi al Malignani?
Conservo un ricordo bellissimo di quegli anni, dal 1987 al 1992. Ho in mente tantissimi episodi piacevoli dei miei insegnati del biennio, ma anche scene di panico, in particolare del Professor Gelsi di disegno, che ci ha fatto fare quarantatré compiti in classe nel primo anno, praticamente uno, a volte due, alla settimana!
Adoravo le classi di fisica del Professore Mestroni, che ha gettato le fondamenta della mia comprensione di questa splendida materia che avrei probabilmente studiato all’Università se non avessi fatto il pilota.
Nel triennio ho frequentato la Sezione Aeronautica “Aer. B”, un susseguirsi di eventi in quello che è stato il periodo più bello della mia transizione da adolescente ad adulto: conservo ricordi memorabili delle lezioni dei Professori Quitadamo e Bruseschi di aerotecnica, sui quali si basa tutta la mia comprensione di base dell’aerodinamica, così come gli ottimi corsi di tecnologia dei Professori Di Felice e Fasano, un team di professionisti inimitabili!
Mi piaceva molto andare a scuola al Malignani, la domenica non vedevo l’ora di ricominciare la settimana per poterci tornare.
Fra i bei ricordi di quegli anni, non posso dimenticare la gentilissima Professoressa Gasparini d’inglese, grazie alla quale l’inglese è diventata quasi una seconda lingua per me.
Tuttavia, il periodo iniziale non fu affatto semplice. Per quelli che affrontano il Malignani per la prima volta, dovete sapere che nel primo trimestre della mia classe 1^ Q, non avevo neanche una sufficienza e stavo seriamente pensando di cambiare scuola perché probabilmente sarei stato bocciato, se avessi continuato così.
Poi, un po’ alla volta, ho cominciato ad ingranare e ho concluso il primo anno splendidamente! La lezione per i giovani: non scoraggiatevi alle prime difficoltà e tenete duro!
Un altro ricordo piacevole di quegli anni sono sicuramente le amicizie importanti che ho creato con i miei compagni di classe, con i quali ancora oggi ci sentiamo regolarmente e con cui ogni tanto celebriamo i bei tempi del Malignani quando ritorno in Italia! Sono stati rapporti profondi, sviluppati in una fase critica della nostra crescita, di cui faccio ancora tesoro.
Nicola, ci puoi raccontare qualche aneddoto simpatico accaduto in quegli anni al Malignani?
Mentre frequentavo il biennio prima di iniziare il triennio specialistico per diplomarmi quale Perito in Costruzioni Aeronautiche, cercavo sempre di recarmi, durante l’intervallo ricreativo delle 10:30, presso l’hangar del Malignani, dove molti aerei militari erano conservati in piena efficienza, così da spendere quanto più tempo possibile osservando questi velivoli e magari cercando di sedermi nel cockpit di pilotaggio. Il tutto mentre mangiavo, durante il break della pausa, l’immancabile panino portato da casa, nonostante il divieto assoluto da parte del buon Professor Pittini che gestiva l’hangar di consumare bevande e bibite a bordo dei velivoli.
Un giorno in cui non c’era il Prof. Pittini in quel momento in hangar, salii a bordo dell’Aermacchi MB-326 che aveva il tettuccio già aperto e rovesciai tutto il panino con tanto di mortadella sul seggiolino eiettabile e comandi di volo…! Avevo appena creato il mio primo evento di Foreign Object Damage (FOD) in cabina!
Al di là dell’imbarazzo notevole, il Professore apparse subito dopo dietro di me, guardandomi con sguardo carnivoro mentre tentavo di ripulire il guaio che avevo appena fatto!
Anni dopo, quando ero già allievo in Accademia Aeronautica e ritornavo ogni tanto al Malignani per qualche saluto ai miei ex-docenti, il Professore Pittini ancora ribadiva ai nuovi studenti l’accaduto di quel giorno, enfatizzando quanto fosse importante rispettare le “regole dell’hangar”!
Cosa ricordi in maniera particolare o che ti ha particolarmente emozionato e lasciato un ottimo ricordo di quegli anni trascorsi al Malignani?
Durante i miei anni di frequenza, l’Istituto offriva la possibilità agli studenti di quarta superiore del corso per Periti in Costruzioni Aeronautiche di conseguire la licenza di volo privato presso l’Aeroclub Friulano di Campoformido, grazie a ben quindici borse di studio messe a disposizione dalla Regione FVG per cinque studenti di ognuna delle tre sezioni aeronautiche che si fossero classificati fra i primi della loro sezione.
Ovviamente il mio interesse era di diplomarmi in Costruzioni Aeronautiche, ma non ero a conoscenza di queste borse di studio finché non cominciai il triennio di specializzazione. Inutile dire che mi avrebbe fatto molto piacere poter fare parte del gruppo di questi quindici studenti fortunati che avrebbero cominciato a volare davvero in quinta superiore! Quando mi fu comunicato che mi ero classificato fra i primi cinque della mia sezione e che quindi avrei potuto iniziare il mio addestramento in volo appena avessi frequentato la quinta superiore, non ci potevo credere e mi trovai al settimo cielo!
Ricordo che era una giornata di temporale del 28 agosto del 1991 quando ricevetti la lettera di comunicazione da parte del Malignani, e nonostante l’acquazzone estivo, corsi subito ad avvisare i miei amici, vicini di casa, per rendere noto che avrei iniziato a volare presto!
Anche se un’attività esterna e corollaria all’iter di studi del Malignani, è stato per me incredibile poter apprendere fisicamente in volo gran parte della teoria che studiavo a scuola e di sperimentare in prima persona come un velivolo vero fosse costruito e utilizzato.
Conservo un ricordo bellissimo della fine del 1991 in cui, frequentando già la quinta superiore e volando ogni settimana per il conseguimento della licenza di volo, riuscii ad effettuare il mio primo volo solista il 22 dicembre 1991, quasi trent’anni fa, nello splendido e storico cielo di Campoformido e in una limpidissima giornata d’inizio d’inverno!
Che cosa è stato per te il Malignani?
Il Malignani mi ha dato tutto. Se sono entrato in Accademia Aeronautica è grazie al Malignani. Se sono diventato pilota di caccia, è grazie al Malignani. Se sono diventato pilota collaudatore sperimentatore, è soprattutto grazie al Malignani. Se volerò nello spazio in un futuro, spero non troppo lontano, il Malignani sarà stato alla base di ogni mio prerequisito iniziale per compiere questo passo in alto.
Quando frequentavo l’Università oltre dieci anni fa, molto spesso rispolveravo i testi scientifici conservati con cura dai miei giorni del Malignani, quasi come fossero un vangelo da leggere quotidianamente.
Al di là’ della preparazione accademica, il Malignani mi ha dato gli elementi per essere autonomo e lasciare il Friuli a diciannove anni: responsabilità, dure ore di lavoro, risoluzione delle priorità.
Il Malignani, almeno ai miei tempi, è stata una palestra di vita oltre che di studio. Gli standard accademici e professionali erano molto elevati, rispetto a molte scuole d’Italia che fornivano orientamento di studi similari. Come ho menzionato in passato su un’intervista rilasciata proprio al prestigioso Istituto, il Malignani per me è stato un diamante prezioso in una miniera di risorse che è il Friuli!
Grazie a chi ci ha dedicato tempo prezioso e ha reso possibile la realizzazione di questo articolo che ho l’onore di presentarvi! Grazie vi aspetto per il prossimo volo!