Mercoledì 4 marzo ricorre il 150mo dalla nascita di Arturo Malignani. Era nato a Udine nel 1865, dove morì nel 1939 dopo una vita ricca di interessi e successi. Se infatti ne rimane memoria di scienziato e inventore legato ai primi esperimenti di illuminazione elettrica, sono molti di più i campi in cui ha spaziato. La poliedricità di Arturo Malignani si rispecchia nelle molteplici sezioni della scuola che, a Udine, dal 1947 porta il suo nome.

Fantastica storia che lo rese ricco: comprese i difetti della lampadina e li risolse così bene che Edison nel 1896 acquistò il suo brevetto, denominato “metodo per la produzione del vuoto chimico industriale della lampada ad incandescenza”. Ed ecco che, proprio nel titolo, si profila l’indirizzo di Chimica, Materiali e Biotecnologie dell’I.S.I.S. Malignani. Furono le prime esperienze nel laboratorio di fotografia del padre, infatti, a consentirgli di sperimentare i diversi materiali da utilizzare per i filamenti in ampolle di vetro “fatte in casa” che cercò, e riuscì, a svuotare completamente dall’ossigeno.

Alla fine le sue lampadine costavano molto meno di quelle di Edison e avevano anche una durata di 800 ore contro le 100 scarse di quelle fino ad allora prodotte. Nel 1888 vinse l’appalto comunale per l’illuminazione pubblica e fece di Udine la terza città in Europa ad avere l’illuminazione elettrica.

Fu un pioniere nello sviluppo dell’energia idroelettrica, tanto per sottolineare gli indirizzi Meccanica, Meccatronica, Energia e Elettronica ed Elettrotecnica dell’Istituto. Prima progettò e costruì alcune centrali termoelettriche e idroelettriche sui salti delle rogge cittadine, poi, tra 1897 e 1900, creò una società ad hoc per costruire una diga a Crosis. Tra 1906 e 1907 fece sorgere la centrale idroelettrica di Vedronza di Lusevera, che riforniva di elettricità le strade, le case, le industrie di Udine, e consentì l’elettrificazione del sistema tranviario cittadino, anch’esso un’opera pionieristica per l’epoca.

E come non pensare ancora all’indirizzo Trasporti e Logistica nel leggere che già nel 1891 inventò un’automobile elettrica a quattro ruote, dotata di dinamo a pile ricaricabili? La vettura aveva tre posti, un’autonomia di 60 Km e poteva toccare i 16 Km/h. Prodotta in Germania fu utilizzata come taxi a Berlino fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Costruzioni, Ambiente e Territorio. Malignani si dedicò anche agli studi sul cemento e si distinse in questo campo sviluppando l’estrazione di marna e la produzione industriale.

Tra le sue passioni ci furono perfino l’astronomia e la meteorologia. Dal 1888 fino alla sua morte raccolse temperature minima e massima, precipitazioni e direzione del vento. I registri con le osservazioni meteorologiche di Arturo Malignani sono sopravvissuti a lui, non solo perché sono stati conservati, ma anche perché dopo la sua morte, la famiglia ha continuato a raccogliere ed a trascrivere i dati allo stesso modo, aggiornando negli anni gli strumenti che non sono mai stati spostati dai locali della Torre-Osservatorio costruita da lui stesso tra il 1907 ed il 1908 nel giardino della casa di Udine. Sarà forse per questa passione che il miglior profilo di Arturo Malignani, da cui sono estratte la maggior parte delle note di questo comunicato stampa, si incontra nel web proprio nel sito Unione Meteorologica del Friuli Venezia Giulia (UMFVG)(http://www.umfvg.org/drupal/node/113).

Tratto dal sito: http://www.udinetoday.it/